Gli animali ci invitano a toccarli e ad accarezzarli, facendoci questa promessa: “Sarò sempre con te”


Gli animali non possono parlare, ma come possiamo io e te non parlare per loro e astenerci dal rappresentarli? Ascoltiamo, noi tutti, il loro silenzioso pianto di agonia e aiutiamo quel pianto a essere ascoltato nel mondo.


Tutto ciò che può sentire dolore non dovrebbe essere sottoposto al dolore.(M. Dolgin)

domenica 4 settembre 2016

sabato 16 luglio 2016

Sicurezza stradale: soccorso agli animali feriti 

Le nuove norme in materia di sicurezza stradale introducono anche delle novità per quanto riguarda gli animali: sarà infatti possibile, per chi trasporta un animale ferito, di derogare ad alcune norme del codice. Gianluca Felicetti, presidente della LAV, ha poi aggiunto: "E’ stato equiparato l’aiuto ad un animale in gravi condizioni di salute a quello che si deve ad una persona e l’obbligo di fermarsi in caso di incidente che finora si doveva anche per il solo danneggiamento di cose oggi il Parlamento ha aggiunto un altro tassello al riconoscimento dei diritti degli animali". Queste le principali novità: Art. 32. (Modifiche agli articoli 177 e 189 del decreto legislativo n. 285 del 1992, in materia di mezzi di soccorso per animali e di incidenti con danni ad animali) 1. Al comma 1 dell’articolo 177 del decreto legislativo n. 285 del 1992, dopo il secondo periodo è aggiunto il seguente: "L’uso dei predetti dispositivi (acustico supplementare di allarme e di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu) è altresì consentito ai conducenti delle autoambulanze, dei mezzi di soccorso anche per il recupero degli animali o di vigilanza zoofila, nell’espletamento dei servizi urgenti di istituto, individuati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Con il medesimo decreto sono disciplinate le condizioni alle quali il trasporto di un animale in gravi condizioni di salute può essere considerato in stato di necessità, anche se effettuato da privati, nonché la documentazione che deve essere esibita, eventualmente successivamente all’atto di controllo da parte delle autorità di polizia stradale previste all’articolo 12, comma 1, del decreto legislativo n. 285 del 1992.".

 2. All’articolo 189 del decreto legislativo n. 285 del 1992 è aggiunto, in fine, il seguente comma: «9-bis. L’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subìto il danno. Chiunque non ottempera agli obblighi di cui al periodo precedente è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 389 a euro 1.559. Le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso. Chiunque non ottempera all’obbligo di cui al periodo precedente è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 78 a euro 311 
(FONTE: proconsumatore.it ) 

Il diritto-dovere di soccorrere gli animali feriti, l’obbligo di fermarsi e assicurare un pronto intervento in caso di incidente, il riconoscimento dello ’’stato di necessita’’’ per il trasporto di un animale in gravi condizioni, l’equiparazione dei mezzi di soccorso veterinari e di vigilanza zoofila a quelli di ambulanze, Vigili del Fuoco e Polizie. La riforma del Codice della Strada, approvata ieri in via definitiva dal Senato e Legge fra qualche giorno, riconosce per la prima volta gli animali come ’’esseri senzienti’’, principio in vigore dal gennaio scorso con il Trattato dell’Unione Europea. 


 ( FONTE: ASCA)

ANGOLO DELLA MUSICA


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"Apritemi le porte della Giustizia:
entrerò a rendere grazie al Signore.
E' questa la porta del Signore, per essa entrano i Giusti" (Salmo 117)


ACCADE NEL MONDO "LA MATTANZA DEI DELFINI"

FERMIAMO I BRACCONIERI

ANGOLO DELLA MUSICA


A chi ha bisogno di una compagnia rasserenante e di scacciare il tedio della solitudine raccomando i cani, le cui qualità morali e intellettuali procureranno quasi sempre gioia e soddisfazione. (Arthur Schopenhauer)



Dio si fermò un momento dopo aver creato il cane per guardarlo... e seppe che era buono, 
che non aveva tralasciato nulla, 
che non avrebbe potuto fare di meglio. 
(Rainer Maria Rilke) 





Perché amare gli animali

Perché ti danno tutto, senza chiedere niente.

Perché contro il potere dell’uomo con le armi sono indifesi.

Perché sono eterni bambini, perché non sanno cos’è l’odio né la guerra.

Perché si fanno capire senza proferire parola, perché il loro sguardo è puro come la loro anima.

Perché non conoscono l’invidia né il rancore, perché il perdono è ancora naturale in loro.

Perché sono nostri compagni eterni amici che niente potrà separare.

Perché sono vivi. Per questo e altre mille cose meritano il nostro amore. 



(Madre Teresa di Calcutta)



IL BAMBINO CHE INSEGNA AGLI ADULTI



Il piccolo Henry piange dopo aver ascoltato la lezione sull'inquinamento, che rivela i danni causati dagli uomini sulla natura e gli animali.
"Persone stupide, quando sarò grande li combatterò".

martedì 5 luglio 2016



Dicono che gli animali non hanno un’anima. Bè, io non ci credo.

Se avere un’anima significa essere in grado di provare amore, fedeltà e gratitudine, allora gli animali sono migliori di tanti esseri umani. 
(J. Herriot)


Se raccogliete un cane affamato e lo nutrirete non vi morderà.
Ecco la differenza tra l’uomo ed il cane.

(Mark Twain)

lunedì 4 luglio 2016



E’ il tuo amico, compagno, difensore, è il tuo cane. Tu sei la sua vita, il suo amore, la sua guida. Egli sarà tuo, fedele e sincero fino all’ultimo battito del suo cuore. Ciò che tu gli devi è di meritare tanta devozione.




I cani amano gli amici e mordono i nemici, a differenza degli esseri umani, che sono incapaci di amore puro e confondono l’amore con l’odio nelle loro relazioni.

(sigmund freud)




Il solo posto al mondo in cui si può incontrare un uomo degno di questo nome è lo sguardo di un cane.

(Romain Gary)




I cani non si sbagliano mai.


(Arthur Conan Doyle)




Chi non ha mai posseduto un cane, non può sapere che cosa significhi essere amato. 
(schopenhauer)









Non si cura di chiedersi se abbiate torto o ragione; non gli interessa se abbiate fortuna o no, se siete ricco o povero, istruito o ignorante, santo o peccatore. Siete il suo compagno e ciò gli basta. Egli sarà accanto a voi per confortarvi, proteggervi e dare, se occorre, per voi, la sua vita. Egli vi sarà fedele nella fortuna come nella miseria. E’ il cane!

(J.K. Jerome)

domenica 12 giugno 2016

domenica 5 giugno 2016

ANGOLO DELLA MUSICA



“La natura non fa nulla invano”

(Aristotele)

“Qualunque paesaggio è uno stato d’animo” 
(Henri Frederich Amiel)

ANGOLO DELLA MUSICA E DELLE CITAZIONI






“Tutta la natura sussurra i suoi segreti a noi attraverso i suoi suoni. I suoni che erano precedentemente incomprensibili alla nostra anima, ora si trasformano nella lingua espressiva della natura”
(Rudolf Steiner)


“Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata”(Albert Einstein)

ANGOLO DELLA MUSICA

La Natura è l’arte di Dio”

(Eleonora Ruffo Giordani)




“Per istinto, l’uomo è quasi ciecamente sicuro di dover nascere dal seno della natura per entrare nel mondo dello spirito il mondo in cui ha la sua libertà creativa, in cui è in sintonia con l’infinito, in cui la sua creazione e quella di Dio diventano una sola”.

(R. Tagore)



“La natura ha migliaia di colori, e noi ci siamo messi in testa di ridurne la scala solo ad una ventina” 
(Hermann Hesse)




“Tutta l’arte è solo imitazione della natura” 
(Seneca)

RISPETTIAMO LA NATURA!


Tutto ciò che può sentire dolore non dovrebbe essere sottoposto al dolore. 
(R. M. Dolgin)



“Natura è tutto ciò che noi vediamo: il colle, il pomeriggio, lo scoiattolo, l’eclissi, il calabrone. O meglio, la natura è il paradiso. Natura è tutto ciò che noi udiamo: il bobolink, il mare, il tuono, il grillo. O meglio, la natura è armonia. Natura è tutto quello che sappiamo senza avere la capacità di dirlo, tanto impotente è la nostra sapienza a confronto della sua semplicità”
(Emily Dickinson)




Il tuo dolore è il mio dolore, la tua gioia è la mia gioia. Perché siamo Tutti nati dallo stesso Respiro di Vita. (Valentina Suyren)

sabato 28 maggio 2016

ANGOLO DELLA MUSICA



DELIZIOSI E FEDELI AMICI!


Muore il padrone: cane fedelissimo veglia la tomba dove è sepolto

Una storia commovente che arriva dalla Cina: un cane, fedele al padrone, decide di vegliare sulla sua tomba poiché non riesce ad accettarne la morte.



dal web


Sta commuovendo la Cina e sta facendo il giro del mondo la storia di un cane che, morto il suo padrone, ha deciso di fare la guardia alla sua tomba e di non staccarsi da lui nemmeno un attimo. Il cagnolino in questione era molto affezionato al suo padrone, lo accompagnava ovunque.
Lao Pan, questo il nome dell'uomo, dopo tanti anni in compagnia del suo quadrupede, a 68 anni è passato a miglior vita, lasciando totalmente solo l'animale, il quale, a distanza di un mese dalla morte del suo amato padrone, non riesce ancora a farsene una ragione.
Gli abitanti del villaggio di Panjiatun, nella provincia di Shandong, pensavano fosse fuggito, ma dopo qualche giorno dalla morte dell'uomo lo hanno trovato nel cimitero locale, vicino alla tomba.
Il cane non si allontana mai dal luogo dove è stato sepolto il suo proprietario, nemmeno per mangiare. Per questo gli hanno costruito una cuccia proprio accanto al posto dove riposa il suo padrone e ogni giorno qualcuno gli porta del cibo e dell'acqua.



La storia del cagnolino cinese ricorda quella ben più famosa che nel 1925 emozionò l’opinione pubblica giapponese: la storia del cane  Hachiko,  un esemplare di Akita;  l’animale era solito attendere il ritorno del suo padrone alla stazione di Shibuya, quando rincasava. 
L’uomo, un professore universitario, ebbe un infarto proprio mentre era al lavoro.
Hachiko per dieci lunghi anni continuò ad attendere ogni sera il suo proprietario alla stazione, sperando invano che rientrasse dalla sua giornata lavorativa.
Con il passare del tempo, il capostazione di Shibuya e le persone che prendevano quotidianamente il treno iniziarono ad accorgersi di lui e cercarono di accudirlo, offrendogli cibo e riparo.
Presto tutto il popolo giapponese venne a conoscenza della storia di Hachiko e molte persone cominciarono ad andare a Shibuya solo per vederlo ed accarezzarlo.
Nel 1934 venne persino realizzata una statua con le sue sembianze e fu posta al di fuori della stazione.

http://www.justdog.it/blog/76/muore-il-padrone-cane-fedelissimo-veglia-la-tomba-dove-e-sepolto.aspx

ITALO UN CANE STRAORDINARIO! DAL WEB.

Il cane. Storia ed Origini.



dal web
Ancora oggi, non si conoscono con chiarezza le origini del cane domestico e le ipotesi che si sono formulate sono troppo varie e contrastanti per poter dar luogo ad una singola spiegazione. In ogni caso, la maggior parte di queste teorie attribuiscono la discendenza del cane al lupo oppure allo sciacallo. Secondo altre teorie invece, l'attuale cane discenderebbe da entrambe, il che avrebbe dato origine alla formazione di diverse razze primitive dalle quali deriverebbero le numerose razze attuali.
In ogni caso, gli studi più recenti, supportati da approfondimenti paleontologici, avrebbero portato a riconoscere il lupo grigio come vero antenato e progenitore del cane che, quindi, verrebbe riconosciuto come sottospecie (Canis lupus familiaris). Se, quindi, la spinosa questione della discendenza possa essere considerata parzialmente risolta in modo più o meno soddisfacente, lo stesso non si può dire per il processo di domesticazione del lupo che lo avrebbe portato a diventare il più valido e fidato compagno dell'uomo. Riguardo questo difficile e delicato argomento, tra tutte le ipotesi ne esiste una che viene maggiormente accreditata, ossia quella della ‘domesticazione naturale'. Secondo questa teoria, i lupi meno abili nella caccia, spinti dalla fame, avrebbero iniziato a seguire i gruppi nomadi di cacciatori, cibandosi dei loro avanzi. Allo stesso tempo gli uomini avrebbero tollerato la loro presenza grazie al preziosissimo ruolo di sentinelle che i lupi, inconsapevolmente, svolgevano stabilendosi accanto agli accampamenti ed avvertendo con latrati e guaiti l'avvicinarsi di eventuali intrusi.
In seguito, alcuni esemplari di lupi, ormai avvezzi alla presenza dell'uomo, sarebbero stati adottati dalla comunità umana, dando così inizio al più bel esempio di coevoluzione.
Ipotesi più sicure riguardano invece le cause dei mutamenti genetici che avrebbero portato i 'cani domestici' a distinguersi dai lupi. Questi mutamenti sarebbero dovuti ad un'inconscia selezione dei soggetti più adatti per essere addomesticati e sono ancora oggi riscontrabili in tutti i cani domestici (riduzione del volume del cranio, posizione meno obliqua degli occhi, accorciamento del piede, accorciamento dei canini, comparsa delle diverse varietà di colore e delle chiazze del mantello, ecc...).
Tra i ritrovamenti più antichi figurano numerosi resti di lupi (o 'cani domestici')che, se pure molti presentano evidenti segni di macellazione, evidenziano comunque le differenze morfologiche tra gli antichi cani e quelli odierni. Ma le prime testimonianze di un nuovo legame tra uomo e cane non si faranno attendere molto: i resti di un uomo sepolto assieme al suo cane circa 12000 anni fa, ne sono la piena conferma.

L'esistenza delle diverse razze odierne è da attribuirsi anche al fatto che i lupi, e le sue sottospecie, siano stati addomesticati quasi contemporaneamente in ambienti diverse, con condizioni climatiche diverse e con incroci differenti.
Certamente però i primi cani erano considerati molto utili dall'uomo che impararò a sfruttarne le attitudini, fisiche e caratteriali, assegnandogli così varie mansioni che andavano dalla caccia alla semplice guardia. Proprio questo spiega anche la presenza di razze adibite ad un lavoro specifico: la selezione, quasi involontaria, del passato infatti, avrebbe portato alla creazione di soggetti differenti a seconda del loro lavoro: sarà quindi ovvio che un buon cane da caccia avrà gambe lunghe e una corsa fulminante, un cane che deve cacciare tra rovi e bassi passaggi avrà invece delle gambe corte ed un fisico più allungato; quelli da guardia dovranno avere denti più affilati ed una mascella potente, nonché una certa intelligenza; ecc...


http://www.icani.it/storia-cane.cfm